Cross Training per podisti lunghe distanze si o no ?
In questi giorni rimbalza alla cronaca il risultatone di Sara Dossena, atleta Multisportiva che nasce come mezzofondista … si trasforma in Triathleta … e ritorna al podismo sfoderando una prova maiuscola all’esordio nella Maratona di New York con un ottimo 6° posto assoluto con un tempo di 2h29″39″ .
Sara si è avvicinata al Triathlon per via di numerosi e gravi infortuni che hanno condizionato la sua carriera podistica che pareva fosse irrimediabilmente compromessa. Ora con il suo ritorno all’apice nella “sua disciplina” dice che non mollerebbe mai gli allenamenti in bici e a nuoto .
Qui mi soffermerei su quest’ultimo aspetto dell’allenamento “chiamato Cross Training” che al cospetto di molti tecnici di atletica “vecchio stampo” potrebbe risultare un sistema di allenamento controproducente e addirittura “una perdita di tempo”.
Ma quali benefici può portare il cross training ad uno sport come la corsa ?
La prima risposta è molto semplice cioè che con “altri sport diversi dalla corsa” si possono fare volumi di allenamento senza traumatizzare troppo con “volumi esagerati di corsa” (vorrei ricordare che molti anni fa maratoneti e fondisti in genere effettuavano volumi di corsa impressionanti con tutte le conseguenze del caso , in primis infortuni tendinei dovuti a sovraccarico) , il tutto a favore di allenamenti podistici qualitativi.
Il cross training applicato con una metodologia simile a quella utilizzata nel triathlon ovvero con allenamenti mirati di nuoto, ciclismo e corsa può realmente dare un valore aggiunto ai podisti di endurance e nello specifico i vantaggi ve li descrivo in una breve sintesi :
- Il nuoto può aiutare notevolmente il maratoneta perchè oltre ad essere uno sport poco traumatico può essere utilizzato come riequilibrio muscolare e di scarico dopo allenamenti duri ed intensi. Senza dimenticare che è fondamentale la respirazione sia a livello toracico che diaframmatico .
- Nel ciclismo la contrazione muscolare è unicamente di tipo concentrico, mentre nella corsa abbiamo una combinazione di contrazioni concentriche ed eccentriche, ma allo stesso tempo ha una componente di forza maggiore e quindi un utilizzo maggiore di fibre muscolari . Inoltre anche il rapporto tra la fase di contrazione e quella di rilassamento cambia nelle due discipline, essendo maggiore nel ciclismo rispetto alla corsa e di conseguenza risulta uno sport meno traumatico che può essere utilizzato come scarico .
In conclusione questa metodologia di allenamento “relativamente innovativa” sicuramente da dei benefici sia a livello prestazionale che a livello “longevità atletica”.