Biomeccanica della corsa in salita
Tutta la prima parte del percorso della Resegup sarà in salita… 1663 m di dislivello positivo distribuiti su poco meno di 10 km.
Ma cos’è la corsa in salita e che aspetti biomeccanici vengono coinvolti durante una salita di questo genere?
Correre in salita sicuramente non è semplice ma, ad alcuni runner, la corsa in salita riesce meglio che ad altri… tralasciando per un attimo il lato scientifico, il correre in salita è una sfida più che altro contro sé stessi, contro un gigante che ci troviamo di fronte qual è la montagna, una sfida per raggiungere una vetta, un traguardo che ti fa dominare tutto dall’alto…
Andiamo a fare un piccolo approfondimento analizzando più che altro gli aspetti biomeccanici della corsa in salita.
Il peso corporeo è sicuramente molto importante. Statisticamente se dovessimo prendere come campione due atleti che hanno i medesimi tempi su una corsa pianeggiante, chi ha un minor peso sarà sicuramente favorito nella corsa in salita.
L’elasticità muscolare è una componente fondamentale, per certi versi una dote innata che può essere migliorata dagli sport praticati in adolescenza.
Importante anche capire la lunghezza della falcata. Passi lunghi o brevi? Solitamente in salita la falcata è molto più corta rispetto alla corsa in pianura e la durata del passo si riduce all’aumentare della pendenza e della velocità.
Il busto deve assumere una posizione leggermente inclinata in avanti. Di conseguenza anche il baricentro sarà in posizione più avanzata, in modo da far fronte alla pendenza del percorso.
Bisogna tener ben presente che la corsa è in salita è una questione di angoli. Rispetto alla corsa in piano le articolazioni del ginocchio, dell’anca e della caviglia si chiudono maggiormente durante la fase di appoggio, aprendosi in fase di spinta grazie all’intervento della muscolatura estensoria, in particolare del vasto mediale e del gastrocnemio.
Dopo questo piccolo approfondimento, magari vi sarà venuto un dubbio: per migliorare le mie prestazioni come skyrunner è meglio fare salite lunghe o ripetute brevi?